
L’effetto è separato dalla sua causa
Dire che ogni effetto è un evento distinto dalla sua causa, significa dire proprio che è l’uomo ad attribuire ai fenomeni la relazione di causa ed effetto, che altrimenti sembrerebbe non esserci.
David Hume è nato ad Edimburgo da una famiglia di origini nobili, ma nonostante le origini la famiglia non era ricca e gli venne affidata una piccola parte dell’eredità. Nel 1734 cambiò il suo cognome da Home che era il cognome di suo padre a Hume per mantenere meglio la pronuncia del suo nome scozzese anche in Inglese.
Dal 1731 frequentò l’Università di Edimburgo anche se inizialmente l’idea presa in considerazione era quella della carriera per diventare avvocato nell’ambito della giurisprudenza, imposto dai suoi genitori. Non aveva una grande considerazione e rispetto dei suoi professori, cosa che salterà fuori quando nel 1735 disse a un suo amico che «da un professore non c’è da imparare nulla che non si possa trovare nei libri».
I vari debutti nella carriera d’avvocato a Bristol non andarono a buon fine e nel 1734 si trasferì in Francia, dove restò fino al 1737 per scrivere quello che sarà il suo più celebre saggio, cioè il trattato sulla natura umana che suddivise in tre capitoli: “sull’intelletto”, “sulle passioni”, “sulla morale”. Verrà pubblicato dopo il suo ritorno a Londra nel 1740, rimanendo senza successo.
Tornato, in Inghilterra pubblicò nel 1742 la prima parte dei suoi Saggi morali e politici, ricevette un’accoglienza più favorevole sia tra il pubblico che tra gli intellettuali ma non ottenne la cattedra di filosofia presso l’università di Edimburgo e nemmeno presso quella di Glasgow. Ritornò quindi sul continente Europeo nel triennio 1745–1748, per ricoprire vari incarichi politici, recandosi alle corti di Vienna e Torino.
Nel 1748 pubblica a Londra la Ricerca sull’intelletto umano e inoltre nel 1752 ottenne un posto da bibliotecario alla facoltà di diritto di Edimburgo, lavoro che gli lasciò molto tempo libero per riflettere, indagare e scrivere. L’opera importante di questi anni è il celebre trattato morale ovvero la Ricerca sui princìpi della morale (1751).
nel 1763 ebbe un’importante svolta nella sua carriera, con l’incarico come ambasciatore d’Inghilterra a Parigi, dove rimase altri tre anni in cui ebbe l’occasione di entrare in contatto con la cultura illuminista che si respirava in Francia, qui conobbe Jean Jaques Rousseau, il celebre filosofo del contratto sociale. Tornato in Inghilterra con Rousseau per continuare la sua frequentazione filosofica, quest’ultima si romperà clamorosamente a causa del carattere delirante dello stesso Rousseau nel periodo in cui stava scrivendo l’Emilio.
Infine, morì ad Edimburgo il 25 agosto del 1776 per un tumore intestinale. Altre opere importanti di David Hume sono Storia naturale della religione (1757), Storia d’Inghilterra (1754-1761), Dialoghi sulla religione naturale (1779) pubblicato postumo
Dire che ogni effetto è un evento distinto dalla sua causa, significa dire proprio che è l’uomo ad attribuire ai fenomeni la relazione di causa ed effetto, che altrimenti sembrerebbe non esserci.
David Hume parla del suicidio come di una liberazione dalla propria condizione di esasperata sofferenza
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