L’ultimo uomo di Nietzsche
Nietzsche definisce l’ultimo uomo come l’essere più disprezzabile, colui che non sa più disprezzarsi, colui che non è capace di partorire stelle perché privo di spinta vitale.
Nietzsche definisce l’ultimo uomo come l’essere più disprezzabile, colui che non sa più disprezzarsi, colui che non è capace di partorire stelle perché privo di spinta vitale.
Byung-Chul Han apre il suo saggio definendo il termine di algofobia, che è appunto la paura del dolore, e mettendo in evidenza che questa paura si estende ad ogni ambito della nostra vita, che sia l’amore, la politica o la relazione con noi stessi.